Articolo di Citywire di aggiornamento su un caso risalente al 2013.
Senza entrare nel merito della questione, l’articolo porta in evidenza un tema spesso ricorrente nella scelta del professionista a cui affidare i propri risparmi. Di sovente infatti, il risparmiatore tende a dare più fiducia al Consulente il quale alle spalle mostra l’insegna di una grande Banca, per contro, il Consulente Finanziario Indipendente, è spesso considerato meno affidabile non avendo alle spalle un grande brand. Con questo articolo, così come altri simili di recente pubblicazione ma riferiti ad altre vicende ed altri Istituti, si sottolinea l’importanza dell’elemento fiduciario che si instaura direttamente con il professionista: nella scelta del proprio riferimento professionale, è fondamentale l’integrità, la correttezza e l’onestà del professionista, non conta il Brand, che spesso anzi, può trarre in inganno e portare a scelte errate.
Quanto al tema ammanchi, è utile ricordare che, per legge, ai Consulenti Finanziari Indipendenti, è fatto divieto assoluto disporre delle somme dei Clienti, che pertanto si frappongono unicamente come riferimento fiduciario tra Cliente e Banca.